IL SEGNO, IL GESTO, IL COLORE NELL'ARTE DI "CoLui"

 

Luigi Colombo, in arte CoLui, è uno spirito libero che manifesta questa sua particolare attitudine sia nella vita privata che nel suo modo di fare arte. Il suo percorso artistico, lungo e articolato, non ha mai risentito infatti di particolari correnti o costruzioni ideologiche, al contrario è sempre uscito da quel recinto che da sempre ingabbia molti artisti.

 

Atti di sana ribellione li possiamo osservare un po' ovunque nei suoi cicli pittorici, come ad esempio in quello dei ‘’cerchi sbagliati’’ (un chiaro e voluto rifiuto verso il cerchio perfetto frutto esclusivamente di un mezzo come il compasso, mezzo cioè “innaturale” per CoLui), una limpida rappresentazione della metafora dell’accettazione e della fatica quotidiana, temi cari all’artista, e che ognuno di noi dovrebbe necessariamente intraprendere per migliorare se stesso nel cammino di questa vita terrena.

 

Da una innata propensione verso il colore, il segno e il gesto, egli riesce a dar vita a nuove e inusuali forme espressive chiaramente evidenti nel ciclo “Colli” , ovvero opere di pittoscultura all’interno delle quali coniuga tecniche diverse permettendo all’interlocutore di leggere la “figura” in modo chiaro e naturale, indagando sulla realtà delle cose.

La ricerca artistica di CoLui non può essere tuttavia riassunta e spiegata attraverso un semplice testo critico, perché ci troviamo dinnanzi ad uno studio che parte da molto lontano e che nel corso dei decenni è divenuto sempre più personalizzato fino ad approdare, con la sua intensità espressiva, ad una perfetta interpretazione della contemporaneità e delle sue infinite contraddizioni.

Possiamo tranquillamente asserire che quella di Luigi Colombo è una poetica artistica che trae origine da solide fondamenta dove esperienza e ricerca dialogano perfettamente tra di loro.

Il colore, nel ciclo “Colli” spesso monocromatico, funge da baricentro, mentre la materia completa ogni sua opera rendendola perfetta. Ne scaturisce uno stabile equilibrio armonioso in cui ogni singolo elemento si fonde in un’immagine o messaggio sempre chiaro e originale. Da sottolineare inoltre come la luce accenda il colore, sussurrando una profonda sensibilità poetica e innata capacità introspettiva, svelandoci i segreti dell’esistenza umana così come l’artista la vede.

E’ dal suo gesto iniziale che, tratto dopo tratto, nasce un’opera inconfondibile che trasporta l’osservatore in una atmosfera quasi rarefatta, silenziosa, ipnotica (come nel caso del ciclo “I Colli”) davanti alla quale inevitabilmente cala il sipario della profonda riflessione sulla vita e sulle sue innumerevoli sfaccettature.

 

Alessandra Bardeschi



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